Hai sentito parlare della Digital Advertising, e ti stai chiedendo come funziona la pubblicità online? In questo articolo ti spieghiamo come funziona la pubblicità digitale, i principi delle aste pay per click, i tipi di pubblicità online più utilizzati e ti mostreremo alcuni benchmark su quanto costa la pubblicità digitale, e quanto ci si può guadagnare.
Pubblicità Online: cos’è e come funziona.
Cosa si intende per pubblicità online?
Con Pubblicità online, o pubblicità digitale, si intendono quella serie di attività promozionali (a pagamento) tramite le quali possiamo offrire i nostri servizi, prodotti o pagine web agli utenti, sfruttando piattaforme pre-esistenti che convogliano enormi quantità di traffico.
Differenza tra pubblicità tradizionale e pubblicità digitale
La differenza principale dalla pubblicità tradizionale, al di là del fatto che esse risiede sui mass media, e non sui “new media” (quindi su giornali, televisioni, radio.., piuttosto che sul web, sulle app o sui social), è che con la pubblicità tradizionale l’unico modo per tentare di indirizzare l’annuncio ai giusti interlocutori è quello di isolare la testata / il canale / la programmazione in target, e cercare di lavorare sulle soglie di orario. Con la pubblicità digitale invece, abbiamo opportunità di targeting scrupoloso e molto mirato, che ci permettono di raggiungere l’utente giusto, con il messaggio giusto, al momento giusto. Questo ha un riflesso significativo sulla spesa pubblicitaria, che tenderà ad essere molto minore, garantendo profitti maggiori e soprattutto, misurabili.
Con la pubblicità digitale puoi raggiungere milioni di persone interessate a quello che offre la tua attività, in tanti modi diversi, a seconda della piattaforma pubblicitaria che scegli.
Quanto costa la pubblicità digitale oggi
Il costo della pubblicità digitale dipende da una serie di fattori. Ogni piattaforma pubblicitaria ti permette di spendere esattamente il budget giornaliero che scegli tu, ed hai sempre il controllo della spesa pubblicitaria. Per quanto riguarda invece il budget consigliato per una campagna digitale, la proiezione si fa più complessa:
Innanzitutto, devi valutare la piattaforma pubblicitaria che sceglierai; infatti, generalmente ogni piattaforma pubblicitaria si basa su aste pay per click o pay per view. Rispettivamente:
- pay per click (PPC): un’asta che viene condotta al momento dell’impressione, dove chi fa l’offerta più alta in termini economici per un click dell’annuncio, vince a livello di posizionamento.
- pay per view (PPV): un’asta che viene condotta al momento dell’impressione, dove chi fa l’offerta più alta per la visualizzazione dei quell’annuncio / contenuto, vince a livello di posizionamento.
Come funziona un’asta pay per click:
Ecco un esempio semplicistico, ma che ti darà un’idea del funzionamento. Ovviamente il sistema cambia e si adatta a seconda dell’obbiettivo della campagna, della strategia d’offerta, e della piattaforma pubblicitaria stessa.
Mario, Luca e Giovanni sono tre advertiser che hanno deciso di pubblicare i loro annunci di testo su Google, per la keyword “scarpe nike in offerta”. Tutti e tre hanno un e-commerce che vende scarpe, e tutti e tre vogliono “comprare” i click di questa keyword. Google eseguirà un’asta tra di loro, e tra decine o decine di migliaia di altri partecipanti all’asta (a seconda della competizione su quella keyword), e determinerà in base all’offerta (ed altri fattori come il ranking ed il quality score di account, campagna, annunci, keyword e pagina di destinazione), se Mario, Luca e Giovanni compariranno per quella ricerca, con quale frequenza, ed in quale posizione.
Puoi approfondire in questo caso su questo link di Google, che spiega come funziona l’asta di Google Ads.
Qual’è il costo per click medio nella pubblicità digitale?
Il costo per click o il costo per visualizzazione medi dipende da una serie di fattori:
- Canale pubblicitario
- Verticale di business
- Competizione nell’asta
- Volume di ricerca
- Qualità della pagina di destinazione
- Qualità dell’annuncio
- Expected CTR della piattaforma
Per fare un esempio, la parola chiave “pantaloni mimetici da uomo”, in Italia, può costare in media fino a 0,73 € per click. Questo vuol dire che a seconda delle condizioni dell’asta, potremmo pagare 0,07 centesimi per un click come anche 0,73 € a seconda della competizione e dell’aggressività dell’asta.
Diversamente però, una keyword come “car accident lawyer” a New York City, ha il roboante costo per click medio di € 242 per click per vincere l’asta con il miglior posizionamento! Quindi c’è molta differenza nei costi pubblicitari, a seconda di cosa stai pubblicizzando, su quale canale, quanto frutta a livello di cartellino la tua vertical di business, e quanta competizione c’è.
Comunque, puoi vedere qui di seguito un pò di dati benchmark di settore per comprendere qual’è il costo medio della pubblicità digitale oggi:
- Dati di Search Engine Journal sulla media CPC/CTR/CPA (in inglese)
- Dati Benchmark del costo medio della pubblicità Online di Localiq (in inglese)
- Dati specifici su Google Ads di Wordstream (in inglese)
Per fart un’idea di quanto potrebbe costare una campagna pubblicitaria su Google, puoi usare il Google Keyword Planner, che è lo stesso strumento che abbiamo usato per generare queste schermate. Leggi di più qui sul Google Keyword Planner qui.
Quanto si guadagna con la pubblicità digitale
Il guadagno che deriva dalla spesa pubblicitaria si calcola con la metrica del ROAS (Return on Advertisement Spend); Esiste anche un’altra metrica, chiamata ROI (Return on Investment), da non confondere con la prima. Mentre il ROAS infatti divide semplicemente il fatturato per la spesa pubblicitaria (con tutte le relative domande che sorgono riguardo all’attribuzione), il ROI considera anche i costi che si nascondono dietro alla vendita di un prodotto.
Anche a questa domanda è difficile dare una risposta univoca. Esistono infatti verticali di business che generano più del 60% delle proprie entrate ai canali pubblicitari online, come nella schermata che vedi qua sotto. Questo è un cliente gestito da Fuel LAB, che come vedi giova in modo significativo dell’investimento pubblicitario.
Un altro elemento che incide significativamente sul ROAS, è la qualità della configurazione e della gestione delle campagne digitali, ed ancora più in alto nella catena di montaggio, dell’intera strategia di Marketing. Infatti, se da una parte un account pubblicitario non correttamente gestito in tutti i suoi aspetti tecnici difficilmente riuscirà a performare (ed ecco perché sempre più aziende ed agenzie si affidano al nostro servizio Concierge CPC), dall’altra è anche vero che se il prodotto non è richiesto, se l’offerta non è competitiva, se l’onboarding o la vendita non sono facili, veloci e di alto livello di User Experience, anche l’account meglio gestito del mondo non avrà possibilità di successo.
E quindi importante affidarsi ai giusti partner per gestire la propria pubblicità online, oppure sfruttare le call di coaching che Fuel LAB offre, per imparare a gestire le campagne con un esperto certificato.
Puoi vedere comunque un benchmark del trend ROAS del 2022 in questo report di firstpagesage.
Quali sono i tipi di pubblicità digitale?
Il mondo della pubblicità si divide principalmente tra:
- SEA / SEM : Search Engine Advertising o Search Engine Marketing
- Display Advertising: Pubblicità visiva tramite banner ed animazioni su siti / app che la ospitano
- Video Advertising: Pubblicità su YouTube ed altre piattaforme video, e sui Social Network, nel formato video
- Discovery Ads: Pubblicità che si presenta nei feed di notizie, nella posta elettronica ed altri placement simili
- Audio Ads: Pubblicità su Spotify ed altre piattaforme di intrattenimento che si consuma con l’ascolto
Esempio di SEA: Pubblicità sui motori di ricerca
Pubblicità che appare nei risultati dei motori di ricerca, come Google, Bing!, Yahoo e molti altri. Dal momento che i motori di ricerca basano il loro funzionamento sulla ricerca effettuata dagli utenti, queste campagne hanno come targeting principale le parole chiave; si va quindi a creare aste sulle parole chiave, apparendo entro i primi 3/5 risultati di ricerca. Questo tipi di annunci rappresentano un’azione che in genere è nella fine del funnel, ed intercettano traffico altamente qualificato.
Esempio di Display Advertising: Pubblicità sui siti web
Questo tipo di pubblicità viene renderizzata negli slot pubblicitari disponibili sui siti web che ospitano appunto pubblicità di terze parti. Banner, animazioni, o anche video, situati nello sfondo del sito web, nella testata o nella barra laterale, spesso anche all’interno del contenuto stesso. Questo tipo di pubblicità è tipicamente rilevabile nei siti web con alto traffico, come i siti web di notizie (negli screenshot, il messaggero, il corriere della sera, ma anche Aranzulla).
Questo tipo di placement è adatto ad azioni top of the funnel, offre in genere una click trough rate bassa, ed un basso tasso di conversione, ad eccezione dell’utilizzo in remarketing, che può essere molto efficace. Attenzione: considerare il crescente fenomeno di banner blindness, e considerate di usare un sistema di Intelligenza Artificiale Predittiva per assicurarvi creatività che non sfuggano allo sguardo del visitatore.
Esempio di Video Advertising: Pubblicità su YouTube
La pubblicità video (molto fastidiosa secondo noi di Fuel LAB, tant’è che nell’ecosistema delle scelte che compongono il marketing etico, preferiamo evitarla quando possibile) si rivela efficace per le azioni middle of the funnel, ovvero nella fase di considerazione di un prodotto o di un servizio, offrendo uno strumento narrativo efficace ed emozionante per catturare l’attenzione già stimolata di potenziali acquirenti.
Si presenta in vari formati di diverse durate, saltabili o non saltabili, e si estendono anche nei video non ospitati direttamente dentro la celebre piattaforma YouTube.
Pubblicità sui social network
La pubblicità sui social network richiede un discorso a parte, in quanto ogni social network che offre funzioni pubblicitarie (Facebook, Instagram, TikTok, LinkedIn, Twitter, per citarne alcuni) ha un funzionamento, uno scopo, e tipi di creatività supportate leggermente diversi. In generale, nella maggior parte dei casi si tratta anche in questo caso di aste pay per click o pay per view, che offrono tante tipologie di creatività diverse, come video, caroselli di immagini, esperienze interattive, o anche il ricevere messaggi diretti o inviti a seguire un canale o un account specifico.
Quali sono le piattaforme di pubblicità digitale?
Esistono moltissime tipologie di piattaforme di online advertising. Tra le più utilizzate, e che consigliamo vivamente per il tuo media mix, citiamo:
- Google Marketing Platform
- Google Ads (ex Google AdWords)
- Google Shopping
- Microsoft Bing! Ads
- Amazon Ads
- TikTok Ads
- Taboola
- Meta
- Facebook Ads
- Instagram Ads
- LinkedIn Ads
- Twitter Ads
Conclusioni
La pubblicità digitale è sicuramente un asset di business fondamentale per qualsiasi attività oggigiorno, per il semplice motivo che ogni potenziale cliente è online, e si collega tra desktop e smartphone tramite diverse applicazioni, motori di ricerca e siti web più e più volte al giorno (o l’ora). La pubblicità digitale, che si basa quasi sempre su aste, quando ben gestita offre un cost per acquisizione molto minore rispetto alla pubblicità offline, e consente anche a chi ha un budget contenuto di farsi strada nell’affollatissimo ecosistema digitale, potendo trovare i propri clienti ideali.
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